Ciò che resta, ciò che va

(Radici salde, passi leggeri)

feb 15, 2025

Nell’ultima Newsletter ti ho chiesto: se dovessi lasciare tutto, quale sarebbe l’unico oggetto che porteresti con te?

Le risposte che ho ricevuto sono state molto interessanti: c’è chi porterebbe una foto 🖼️, un legame tangibile con il proprio passato; chi un profumo👃, capace di risvegliare legami ancestrali; chi porterebbe un libro 📖, per rifugiarsi tra le pagine già amate; chi addirittura un Kindle pieno di storie 📚, per avere sempre con sé mille mondi diversi.

E chi, potendo, farebbe come le chiocciole 🐌, che si portano sempre dietro tutto. Una casa in miniatura da portare sempre con sé, per non sentirsi mai “stranieri”.

Io invece, come ti ho detto, porterei con me carta e penna. ✍️

Ma il confronto tra la mia scelta e quella degli altri mi ha fatto riflettere. Ho capito che sceglierei qualcosa da riempire: non un oggetto già pieno, che custodisce il passato, ma uno vuoto, che mi permette di creare il futuro.

Quello che ho vissuto, le persone che ho amato, i momenti belli e quelli difficili, me li porto nel cuore e nella mente. Non ho bisogno di un oggetto concreto per ricordarmeli.

Non fraintendermi, capisco perfettamente chi sceglierebbe una fotografia o un cimelio di famiglia. Ma io sento che i ricordi più importanti non vivono dentro una cornice o in un cassetto. Sono dentro di me, sempre.

Per me, il passato è come le radici di un albero 🌳. Mi dà forza, mi sostiene, mi nutre. Ma non mi trattiene. Non è una zavorra, né una gabbia. Non voglio rimanere ferma a guardare indietro, voglio andare avanti.

🤔 Non sono sempre stata così, però!

Ci ho messo del tempo a imparare a lasciare andare ciò che non serviva più.

Quando ero giovane guardavo spesso indietro non per nostalgia, ma per rimuginare, per chiedermi cosa avrei potuto fare meglio, quali scelte avrei dovuto cambiare, dove avevo sbagliato. Mi soffermavo sulle occasioni perse, sugli errori, sulle alternative che non avevo colto.

Ma poi, con l’età e con l’esperienza, ho capito che la vita non si può riscrivere, si può solo continuare a scrivere. 📖

Il passato non cambia, ma il modo in cui lo portiamo con noi sì.

Oggi scelgo di non rimanere intrappolata nei "se" e nei "ma". Scelgo di trattenere il buono, di imparare dagli sbagli senza farmi schiacciare dal peso dei rimpianti.

Quello che conta davvero non lo perdo, perché fa parte di me. E il resto? Il resto lo lascio andare. 🍃

Ecco perché porterei carta e penna. Perché quello che è stato lo porto dentro di me, ma quello che conta davvero è quello che posso ancora costruire. Scrivere mi aiuta a mettere ordine nei pensieri, a trasformare il passato in esperienza e a guardare avanti con fiducia. Perché, per me, il bello deve ancora venire. ✨

E tu? Se pensi alla tua vita, ti senti più legato al passato o proiettato verso il futuro?
Riesci a lasciare andare quello che non serve più?

Scrivimi, se ti va. Mi piace sempre scoprire nuovi punti di vista. 😊

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🎧Un podcast: Olivetti, l’occasione perduta [link a Spotify] di Paolo Colombo per Il Sole 24Ore. Il racconto dell’avventura pionieristica della Olivetti nel mondo dell’elettronica e della miopia della politica italiana che ne ha impedito lo sviluppo.

🎬Una serie: Volare [link a RaiPlay]. La storia di Domenico Modugno. In due episodi. Un must nella settimana di Sanremo!

📺Un video: Quando l’Italia perse l’Istria e la Dalmazia [link a YouTube]. Doveroso riguardare ancora questo documentario di Nova Lectio nella settimana in cui abbiamo festeggiato il Giorno del Ricordo.

📱 Una curiosità: Le parole nelle canzoni di Sanremo [link a sito esterno]. Inserisci una parola e scopri in quante e quali canzoni è presente, compreso Sanremo 2025.

Ci sono due cose durature che possiamo
lasciare in eredità ai nostri figli:
le radici e le ali.

William Hodding Carter

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