Nell’ultima Newsletter abbiamo parlato di sliding doors, di tutte quelle strade che, a un certo punto della vita, si aprono davanti a noi e che poi lasciamo chiudersi senza attraversarle. 🚪
Strade che, ripensandoci, ci fanno domandare come sarebbe stato se avessimo fatto un passo diverso. Strade che a volte immaginiamo piene di sorprese, a volte di rimpianti, ma che comunque restano lì, in un angolo della memoria.
Questa settimana, continuando a riflettere su questo tema, mi sono resa conto che le sliding doors non esistono solo nella vita di tutti i giorni. Esistono anche nella scrittura. ✍️
Ogni volta che costruisco una storia, ogni volta che scelgo un personaggio, ogni volta che decido una svolta narrativa, sto chiudendo una porta e aprendone un’altra. E proprio mentre ci pensavo, mi è venuto naturale ripensare al percorso di Sete di Vento, il mio ultimo romanzo storico. 📖
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Finora l’avevo raccontato solo ai miei fedeli beta-reader, ma all’inizio il protagonista del romanzo non doveva essere Leo!
La mia prima idea era di centrare tutta la storia su Fiamma, una giovane donna ispirata a una figura storica realmente esistita: la contessa milanese Margherita Besozzi, cugina di Guido Keller e amante di D'Annunzio.
(A proposito, hai dato un’occhiata alla pagina dei Contenuti Extra che ho creato sul mio sito? Trovi informazioni anche sulla vera Fiamma e una sua foto! 😎)
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Quando ho scoperto la storia di Margherita, mi sono subito innamorata della sua figura. Una donna emancipata, coraggiosa, moderna, che partecipava attivamente all’Impresa di Fiume in un'epoca in cui poche donne avevano accesso a certi spazi.
Mi affascinava l'idea di raccontare quel mondo attraverso i suoi occhi. 🌺 Di mostrare un'Impresa che non fosse solo maschile, ma anche femminile e proto-femminista, vissuta da donne che allora sfidavano le regole sociali con la propria stessa presenza.
Così avevo pensato: sarà Fiamma la protagonista di Sete di Vento.
Eppure, lavorando sulla trama, qualcosa non tornava. Fiamma era troppo... risolta. Troppo decisa, troppo sicura di sé già dall’inizio della storia. Era una figura luminosa e affascinante, sì, ma non c’era crescita, non c’era sviluppo. E un romanzo, per reggersi davvero, ha bisogno di un protagonista che cambi, che compia quello che i tecnici della scrittura chiamano un arco di trasformazione.
Un personaggio statico, anche se bellissimo, rischia di diventare noioso per il lettore. Non offre sorprese, non genera empatia. Il lettore ha bisogno di vedere il cambiamento. Di accompagnarlo, passo dopo passo. E di immedesimarsi, se possibile.
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Così, a poco a poco, la mia attenzione si è spostata su un altro personaggio che avevo già immaginato per la storia: Leo. Un ragazzo di diciassette anni, irrequieto e pieno di voglia di vivere, che decide di seguire D’Annunzio a Fiume in cerca di avventura. 🎖️
E con Leo, nello sviluppo della storia, tutto cambiava. Perché Leo non è risolto. Leo è un ragazzo che cerca qualcosa, senza sapere cosa. Che si perde e si ritrova. Un giovane amante di Fiamma, sì, ma anche molto di più. Leo è inesperto delle cose del mondo, ingenuo nei sentimenti, affascinato dall'idea romantica dell'eroismo senza averne ancora compreso il peso. 🌪️
È un diciassettenne cresciuto in un Friuli ancora rurale, con sogni più grandi di lui e pochissimi strumenti per interpretarli. A Fiume si ritrova immerso in un mondo sfrenato e ambiguo, fatto di parole nobili e azioni sconsiderate, di ideali altissimi e compromessi bassissimi.
È inesperto degli affari di cuore, certo, ma anche della politica, del potere, della libertà vera. E proprio questa inesperienza lo rende il protagonista perfetto: perché solo chi è davvero "in cammino" può vivere una trasformazione. Solo chi si perde può imparare a scegliersi.
E così ho cambiato rotta. Ho fatto di Leo il protagonista di Sete di Vento.
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Ma non è finita qui. Anche la storia di Leo, a un certo punto, ha cambiato strada. La prima versione della trama era molto diversa da quella che ora trovi nel libro.
Ti dico solo che, nella prima idea, il romanzo si chiudeva nel 1946, con Leo ormai anziano che accompagna sua figlia a votare per la prima volta, nelle prime elezioni italiane aperte alle donne. 🗳️ Un finale diverso, più ampio nel tempo, che portava Leo a guardare tutta la propria vita attraverso gli occhi della nuova generazione.
Poi, scrivendo, ho capito che anche lì serviva una sliding door. Serviva fermarsi prima per scavare più a fondo. Serviva raccontare il momento in cui Leo sceglie chi vuole essere. E allora non serve sapere tutto della sua vita. Basta vedere quel momento in cui diventa davvero sé stesso.
Così ho cambiato strada di nuovo. Ho dato più profondità ai suoi dilemmi, ho dato più spazio alle rivendicazioni sindacali che hanno animato l’Italia nel cosiddetto “biennio rosso” e ho contenuto tutta la vicenda narrata all’interno dei sedici mesi dell’Impresa dannunziana: da settembre 1919 a gennaio 1921.
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Scrivere, alla fine, è un po’ come vivere. Si comincia con un’idea chiara che poi cambia, si deforma, si arricchisce. Si aprono e si chiudono porte che non avevamo previsto. Si prendono decisioni che sembrano piccole e che poi, a ripensarci, cambiano tutto.
Dove mi avrebbero portato le strade che ho lasciato? Non lo so.
Non so dove sarei arrivata se mi fossi concentrata su Fiamma, o se avessi seguito Leo fino al 1946. Ma so che la strada che ho scelto mi piace. 💛
E forse questo, alla fine, è tutto quello che conta. Non è importante sapere come sarebbe andata, ma sapere che la strada che abbiamo preso, quella che stiamo percorrendo adesso, parla davvero di noi.
E tu? Ti è mai capitato di cambiare strada in corsa, anche in un progetto, anche in qualcosa di creativo, e di scoprire che il cambiamento era proprio quello che serviva?
Se ti va, raccontamelo. 📩 Mi piacerebbe ascoltare anche le tue sliding doors.
Non sempre cambiare equivale a migliorare,
ma per migliorare bisogna cambiare.
Winston Churchill
Il diario di Libroza
✏️ Dietro le quinte del Premio Kindle Storyteller
Questa settimana voglio condividere con te una piccola, grande novità: faccio parte della giuria del Premio Kindle Storyteller 2025. 🎉
Quando mi è arrivata la proposta, ho sorriso da sola davanti allo schermo. Poi ho letto meglio, ho riletto, e ho detto sì senza esitazioni.
Perché? Perché credo davvero nel self publishing, e questa è un’occasione concreta per sostenerlo, valorizzarlo, accompagnarlo nella sua crescita.
Ho già fatto parte di giurie di concorsi letterari, ma mai di un Premio importante come questo.
So già, quindi, che leggere i libri in gara è un’esperienza intensa. Alcuni ti conquistano subito, con la voce, con l’idea, con lo stile. Altri ti portano dentro lentamente, ma poi ti restano addosso. 📚
In tutti, però, c’è una cosa che riconosco subito: la voglia di raccontare qualcosa. Di costruire un ponte tra sé e i lettori. Di mettersi in gioco.
Certo, giudicare non è semplice. Ogni libro ha il suo pubblico, la sua forza, la sua intenzione. Ma proprio per questo è stimolante: si legge tanto, ci si confronta, si impara. E, soprattutto, si dà valore a chi scrive.
Quello che più mi colpisce è il salto di qualità che vedo nei progetti autopubblicati. Editing curati, copertine pensate con attenzione, storie solide. Molti dei libri self che ho letto ultimamente potrebbero tranquillamente stare sugli scaffali di qualsiasi libreria.
E questo, credimi, è un bel segnale: vuol dire che l’indipendenza non è più sinonimo di improvvisazione. Vuol dire che qualcosa sta cambiando, e che finalmente anche l’editoria sta imparando a guardare oltre le etichette.
Dunque, mi sento onorata. Curiosa. Grata. E anche un po’ felice, come una bambina che può sbirciare nel camerino degli attori prima di uno spettacolo.
E poi per me è anche un modo per restituire qualcosa a un mondo – quello dei libri – che mi sta dando tanto. 😊
Ti racconterò com’è andata. Promesso.
I consigli di Libroza
Ti consiglio…
📚Un libro: Shy [link affiliato ad Amazon] di Max Porter. Shy ha sedici anni e da un po' di tempo vive in un istituto. La storia si svolge nell'arco di poche ore, ma il vero teatro in cui tutto accade è dentro la sua testa: una coscienza affollata, confusa, piena di ferite e fantasmi, raccontata con una scrittura empatica e originale.
🎧Un podcast: Schermi pericolosi [link a Spotify] di Simone Pieranni per Chora Media. Ricerche scientifiche dimostrano una correlazione tra l'uso dei social media e problemi come ansia, depressione, rendimento scolastico altalenante e autolesionismo. Questo podcast si propone come una guida per genitori e adolescenti all'uso consapevole dei social.
🎬Una serie: Adolescence [link a Netflix], miniserie di Jack Thorne e Stephen Graham. Un tredicenne è accusato dell'omicidio di una sua compagna di classe. Ogni episodio è girato in un unico piano sequenza e ci porta ad esplorare e a ricostruire l'accaduto in un crescendo di tensione. Serie accolta dalla critica come uno dei migliori esempi di TV degli ultimi anni.
📺Un video: Adolescenza [link a YouTube]. Galimberti discute l’incomunicabilità tra generazioni e la crisi della trasmissione sociale nella più enigmatica “età della vita”, ossia l’adolescenza. Lectio magistralis dal FestivalFilosofia 2015.
📱 Una curiosità: Un consiglio per smettere di preoccuparsi [link a sito esterno]. Un breve video animato con i consigli del filosofo Alain de Botton.
Le novità di Libroza
💥 NUOVA USCITA 💥
Giovedì 17 aprile è uscito Sete di Vento, il mio nuovo romanzo storico.
Appena uscito e già ha raggiunto la prima posizione! Sete di vento è infatti arrivato al primo posto nella classifica dei Bestseller di Amazon nella categoria Narrativa storica della Prima Guerra Mondiale.
🧡GRAZIE A TUTTI VOI!! 🧡
👉 Lo puoi acquistare cliccando qui.
👉 Cliccando qui, invece, puoi leggere un ampio estratto.
I primi 4 capitoli tutti per te per capire di cosa parla il romanzo, come inizia, se ti “prende”.
🎧 NUOVA USCITA AUDIOLIBRO 🎧
È uscito l’AUDIOLIBRO de L’anello mancante, la prima indagine di Agata Cornero. Letto da Renata Bertolas.
Lo trovi su Audible, Storytel, Kobo, IlNarratore e tutte le piattaforme di Audiolibri.
Così se non ti piace leggere o non hai tempo di farlo, ora puoi ascoltare! 😉
🎁 OFFERTA del MESE 🎁
Il formato ebook di Alice non lo sa non è più solo in esclusiva Amazon e finalmente è disponibile anche in tutte le altre librerie online. Per festeggiare questa nuova apertura, per tutto il mese di MAGGIO Alice non lo sa è in offerta su KOBO con il 50% di sconto: formato ebook a 3,99€ (invece di 7,99€).
E mi raccomando: se leggi qualcuno dei miei libri, poi fammi sapere cosa ne pensi. Ci tengo!
A presto,
Carmen
Che bello leggere questi retroscena libreschi :)
Per paura di dimenticare, te lo dico subito, era ora che a far parte delle giurie ci fossero veramente persone che hanno i requisiti per giudicare al di fuori della solita logica, meno male! Invece a riguardo di Sete di vento debbo dire che hai fatto benissimo a incentrare la storia su Leo, perché a mio parere lo hai descritto in tutte le sue sfaccettature e cambiamenti dovuti alla maturità ed esperienze, siano esse positive o negative. Poi sul fatto di arrivare al1946 , per la gioia dei tuoi estimatori, potresti… ci siamo capiti😉Quando il concorso sarà terminato, spero che tu ci dica se hai trovato qualcosa che merita di essere letto. 👏